Nozioni e consigli per le ferrate

NOZIONI UTILI PER IL CORSO VIA FERRATE E AFFRONTARE LE VIE FERRATE

Le vie ferrate sono itinerari pre-attrezzati che si snodano in modo verticale o quasi verticale su pareti rocciose con differenti tipologie di sviluppo, difficoltà e livelli di sicurezza costruttiva.

Secondo questi elementi le ferrate si possono classificare in base alla loro difficoltà per impegno fisico ed esposizione ambientale, ma anche in base al loro livello di sicurezza per la tipologia di ancoraggi presenti e il loro corretto posizionamento.

Se rispetto al primo punto ovvero quello inerente la difficolta fisica, gli utenti delle ferrate sono abbastanza consapevoli delle differenze tra un tracciato ed un altro, rispetto alla sicurezza e bontà degli ancoraggi, invece c’è molta “non-consapevolezza” e conoscenza tecnica base degli elementi inerenti una eventuale caduta dall’alto.

Per questo motivo il nostro CORSO FERRATE ha come obiettivo principale, quello di rendere il più possibile CONSAPEVOLE l’utente delle ferrate rispetto alla lettura del terreno verticale e gli vuole fornire le migliori strategie di mitigazione del rischio.

Inoltre durante il corso verranno analizzate tutte le tecniche motorie, che permetteranno all’allievo di sviluppare una progressione più efficiente e quindi meno faticosa e allo stesso tempo maggiormente sicura.

ELEMENTI INERENTI LE CADUTE IN ARRAMPICATA

Per sviluppare la consapevolezza di come ci si muove in ferrata è bene ricordare un punto fondamentale.

Nel momento in cui un corpo cade nello spazio, ingloba energia e questa scomoda energia nel momento del suo arresto, deve essere gestita.

Vedremo ora alcuni termini tecnici molto importanti come FORZA D’ARRESTO e FATTORE DI CADUTA, tipici della pratica dell’arrampicata, ma importanti anche su via ferrata.

Per FORZA DI ARRESTO si può intendere la sollecitazione che subisce un corpo dopo una caduta a seguito dell’energia inglobata durante il volo. Questa forza può essere elevata o meno, a seconda del fatto che rimanga inglobata totalmente nel corpo che cade o che sia passata e dissipata parzialmente o totalmente ad altri elementi in grado di assorbirla.

E’ abbastanza intuitivo pensare alle differenze che ci possono essere, tra fare “bungee jumping” con un cavo elastico come prassi vuole, oppure con una fune metallica…

Il FATTORE DI CADUTA invece è un indice utilizzato per quantificare, quanto sia impattante una caduta e la gravità della stessa e in arrampicata è compreso tra 0 e 2.

Tanto più alto sarà il valore del fattore di caduta, tanto più impattante e pericolosa sarà la caduta.

Nella seconda immagine possiamo vedere due esempi di STESSA ALTEZZA DI CADUTA ma LUNGHEZZE DI CORDA DIFFERENTI e gli effetti rispetto al FATTORE DI CADUTA.

Nel secondo caso pur essendo uguale l’altezza della caduta del primo ovvero 4m, le conseguenze in termini di fattore di caduta, sono totalmente differenti e il corpo dell’arrampicatore subisce un’altissima sollecitazione (quasi sicuramente traumatica).

Questo è ciò che avviene quando arrampichiamo con la corda, ma in ferrata non abbiamo questo utilissimo strumento in grado di assorbire la forza di arresto…

FATTORI DI CADUTA E FORZA D’ARRESTO IN FERRATA.

Vediamo ora cosa succede nel momento in cui dovesse avvenire una caduta in ferrata.

I principi fisici della caduta sono gli stessi di quelli dell’arrampicata, ovvero il nostro corpo acquista scomoda energia che dovrà successivamente trasferire e dissipare a qualcosa.

Più elastico e quindi in grado di assorbire energia, sarà l’elemento a cui il nostro corpo trasferisce il colpo, minore saranno le conseguenze per noi. Molto diverso è fare un salto e atterrare su un comodo materasso a molle rispetto ad una dura lastra di roccia.

Ma quando siamo in ferrata quali elementi abbiamo per assorbire questa forza, mentre progrediamo attaccati ad un cavo d’acciaio posizionato su dura e compatta roccia ?!?

Quando siamo in ferrata l’unico elemento in grado di assorbire l’energia generata dalla caduta, è il DISSIPATORE DA FERRATA.

Ma come funziona un dissipatore da ferrata ?

Il dissipatore ha la funzione di assorbire energia in modo progressivo, senza arrivare alla rottura delle sue componenti e permettendo quindi di rimanere sempre ancorati alla linea di sicurezza.

Per fare questo il dissipatore è composto da una fettuccia ripiegata più volte e cucita, in grado se trazionata di allungarsi in modo progressivo fino ad 1,5m e di assorbire cosi l’impatto.

Dobbiamo quindi tenere in considerazione nel momento in cui avviene una caduta in ferrata, che il nostro set dissipatore, si allunga fino a 1,5m a seguito di altezze di caduta elevata e molta energia incamerata (caso limite).

E’ quindi importante comprendere un ulteriore elemento teorico, ovvero la definizione di TIRANTE D’ARIA.

Per tirante d’aria si intende lo spazio necessario, affinché una caduta dall’alto, considerando gli allunghi di eventuali sistemi di dissipazione, non comporti l’impatto contro ostacoli.

Questo in ferrata dipende dalla lunghezza dei singoli FRAZIONAMENTI, ovvero dei punti in cui il cavo della ferrata è fissato alla roccia.

Maggiore sarà la distanza tra di essi e maggiore sarà la forza generata dalla caduta e la necessità del dissipatore di allungarsi per assorbirla.

Ipoteticamente i costruttori di ferrate dovrebbero tener conto di questi elementi, ma non è sempre cosi e la legislazione in Italia è confusionaria.

Il Collegio delle Guide Alpine Italiane nel 2016 ha redatto le LINEE GUIDA PER L’ATTREZZATURA DEI SITI NATURALI PER L’ARRAMPICATA E DEI PERCORSI SPORTIVI ( https:// http://www.guidealpine.it/assets/doc/professione/Linee-Guida-per- attrezzatura-dei-siti-naturali-per-arrampicata-e-dei-percorsi- attrezzati-SIAE.pdf).

In Italia da diversi anni gli unici professionisti abilitati alla certificazione delle vie ferrate sono le Guide Alpine, ma non tutte le vie ferrate negli anni sono state realizzate da loro e le Guide Alpine non hanno l’obbligo di attenersi alle linee guida, che sono delle indicazioni di buona pratica, non obblighi (anche se nella quasi totalità dei casi avviene cosi).

Questo vuole dire che non tutte le ferrate sono concepite in ottica moderna tenendo in considerazione elementi quali tiranti d’aria ecc, sia per anzianità di realizzazione o per mal posizionamento dei frazionamenti.

Per questo motivo durante il corso, si cercherà di sviluppare il più possibile la consapevolezza di questi elementi e l’ immediata capacità di lettura del terreno, così da identificare in modo tempestivo eventuali tratti pericolosi e utilizzare le adeguate strategie di mitigazione del rischio, che verranno illustrate durante le giornate formative.

ATTREZZATURA NECESSARIA PER LA PRATICA DELLE FERRATE.

Per potersi muovere in ferrata sono necessarie poche ma importanti attrezzature. Ora le vediamo nello specifico:

Avremo innanzitutto bisogno di una IMBRAGATURA certificata per l’alpinismo, che può avere un anello di sicurezza verticale, come quelle d’arrampicata oppure orizzontale come quelle da ferrata.

ATTENZIONE le imbracature cosi come tutte le componenti tessili o plastiche, in alpinismo hanno una vita massima di 10 anni !!!! Non usate materiale tessile oltre questa data anche se imballato e mai usato prima !!! (Fate fede comunque alle indicazioni del costruttore che possono allungare o accorciare tale durata).

Avremo poi bisogno di un CASCO omologato per l’alpinismo, che risente anch’esso dei limiti temporali dell’imbrago.

Stesse considerazioni devono essere fatte per il KIT DISSIPATORE elemento in grado di assorbire come visto prima la caduta.

L’uso dei GUANTI in ferrata è molto importante, sia per una questione di comodità nel tirare i cavi metallici, ma anche di sicurezza nel caso parti di esso siano rovinati e quindi in grado di lesionare le mani se trazionati.

Molto utile può essere avere un ulteriore MOSCHETTONE da posizionare nell’apposito anello del kit dissipatore, per eventuali riposi durante la progressione. Il corretto utilizzo di esso verrà illustrato durante il corso.

Ulteriori elementi e dispositivi di sicurezza possono essere utilizzati da utenti esperti nella gestione di casi particolari come l’accompagnamento di bambini in ferrata.

COME POSIZIONARE CORRETTAMENTE IL KIT ALL’IMBRAGO.

Il KIT DA FERRATA ha nella parte opposta a quella dei moschettoni, una fettuccia ad anello, che viene passata attorno anello di sicurezza dell’imbrago, facendoci ripassare all’interno l’intero kit da ferrata, con un nodo a BOCCA DI LUPO.

Una volta alloggiato il kit è buona norma trazionarlo per verificare il corretto posizionamento.

 

In caso si sia con un compagno è buona norma effettuare un PARTNER CHECK CONTROL a schema incrociato, ovvero si controllano a vicenda i tre elementi di sicurezza: casco, imbrago e kit assorbitore.

COME PROGREDIRE CORRETTAMENTE IN FERRATA.

Il principio base di quando si progredisce in ferrata, è quello di essere sempre vincolati con almeno un punto, al cavo di sicurezza.

E’ assolutamente necessario che tra i singoli frazionamenti si alloggi una persona alla volta e che in caso di pezzi verticali, si lasci lo spazio vuoto di almeno una tratta, per non essere coinvolti nell’eventuale caduta del compagno superiore.

Durante il passaggio di un frazionamento ci si posiziona in modo stabile e possibilmente con una posizione a TRIANGOLO INCROCIATO, ovvero con la mano con cui si rimane appesi opposta al piede con maggior carico di peso (solitamente quello posizionato più basso), per evitare eventuali rotazioni del corpo in caso di strapiombo. (Per comprendere questo non far riferimento al disegno qui accanto, ma alle indicazioni che verranno date dalla Guida Alpina). Assunta tale posizione si stacca prima un connettore e lo si posizione a monte del frazionamento e successivamente anche il secondo. Ora si ritorna a progredire.

Nel caso ci si senta stanchi è necessario riposare prima di affrontare tratti verticali o lunghi frazionamenti. Se ci si trova in verticale e ci si appende al Kit dissipatore, ci sara un naturale allungamento delle due braccia del kit (che è diverso dall’allungamento del dissipatore).
Questo può essere scomodo e quindi può essere utile alloggiare un MOSCHETTONE a MONTE DEL KIT DISSIPATORE nello specifico anello presente, ovvero tra il kit dissipatore e i moschettoni dei due bracci dei connettori.

CASI SPECIALI DI PROGRESSIONE IN FERRATA.

Esistono casi particolari in cui i KIT DISSIPATORI non sono efficaci nell’assorbire l’impatto di una eventuale caduta.

I Kit dissipatori sono studiati per lavorare all’interno di un determinato RANGE DI ATTIVAZIONE che normalmente è compreso tra i 40 kg e i 120 kg.

Per utilizzatori sopra questo range di utilizzo si consiglia di contattare le case costruttrici e verificare la presenza di modelli speciali con certificazioni differenti (solitamente di derivazione dal mondo del lavoro in fune).

Per utilizzatori invece di peso inferiore ai 40 kg come i bambini, invece è necessario l’utilizzo di tecniche specifiche di accompagnamento e strumenti idonei.

Infatti i bambini con il loro ridotto peso, non sarebbero in grado di attivare il kit dissipatore, ma accuserebbero comunque la notevole forza d’arresto commisurata alla loro struttura corporea.

Per questo sono state sviluppate delle tecniche di accompagnamento simili a quelle che si usano in arrampicata, per evitare così cadute dall’alto.

Queste tecniche richiedono notevoli competenze alpinistiche e in caso non si possieda l’esperienza necessaria, è bene affidarsi e lasciarle effettuare a professionisti certificati quali le GUIDE ALPINE UIAGM.

Per completezza viene comunque riportato un disegno illustrativo.

CHE SCARPA, ZAINO E ABBIGLIAMENTO DOBBIAMO USARE.

La scelta della SCARPA giusta in montagna è di fondamentale importanza e non di facile esecuzione, in quanto è difficile trovare un modello totalmente polivalente su tutte le tipologie di terreno.

Le scarpe inoltre sono un elemento di fondamentale importanza per la sicurezza, al pari di imbragatura e casco, in quanto sono l’ultimo strato di contatto tra di noi e la montagna.

Detto questo possiamo per semplicità espositiva dividere in due macro categorie le scarpe outdoor, ovvero tra quelle alte oltre la caviglia e quelle basse. Questi però sono due mondi molto variegati, essendoci ad esempio tra quelle alte, enormi differenze in base alla rigidità della suola, possibilità di ramponabilità e membrane di protezione.

Per capire però la scarpa che realmente fa per noi in ferrata, dobbiamo pensare a come le utilizziamo durante la nostra attività e nello specifico avremo due diversi momenti: la fase di avvicinamento/discesa e la fase di arrampicata.

Partendo da quest’ultima, per agevolare il più possibile il gesto tecnico e avere maggiore sicurezza durante i passaggi su roccia, le scarpe basse con suola poco rigida e che agevolano lo spalmo del piede e il grip delle suole, sono le più indicate. Nel variegato mondo commerciale outdoor, vengono chiamate da APPROCH.

Se prendiamo in considerazione invece la fase di avvicinamento e discesa il discorso si fa più complicato, in quanto abbiamo molte tipologie differenti di terreni. Possiamo pensare ad almeno tre tipologie: 1) terreno di media e bassa montagna 2) terreno ghiaioso tipico delle dolomiti 3) terreno di alta montagna con presenza di ghiaccio o neve. Per la prima tipologia di terreno, le scarpe più adatte rimangono ancora quelle da approch e la scelta di usare il goretex o meno dipende dalla necessita di avere una scarpa impermeabile oppure più fresca e traspirante (no goretex), mentre per la seconda e terza tipologia, ci dobbiamo orientare sicuramente su scarpe alte.

Nel secondo caso sul mercato esistono scarpe alte ma con suola abbastanza morbida e poco rigida per favorire il gesto arrampicatorio, ma alle quali non è possibile applicare ramponi semi automatici performanti in caso di neve dura o ghiaccio tipico dell’alta montagna, dove invece sono necessarie scarpe più rigide. Le scarpe ramponabili tecniche per poter calzare ramponi semiautomatici, devono essere rigide grazie ad un’intersuola e perdono di facilità nella fase arrampicatoria, ma c’è anche da dire che sono poche le ferrate che si sviluppano in alta montagna, dove per la fase di discesa, sono necessarie ramponi e chiaramente ulteriori competenze alpinistiche.

Per quanto riguarda lo ZAINO invece sono da scegliere zaini compatti massimo 20/25 litri e con schienale totalmente a contatto, evitando quelli con la retina e il telaio ventilato che staccano sensibilmente la superficie dalla schiena, andando a modificare di molto il nostro baricentro e di conseguenza il nostro equilibrio. E’ altresì importante che lo zaino non si sviluppi troppo in verticale oltre le spalle, impedendoci cosi di poter alzare una volta indossato il casco, la testa verso l’alto, limitando di molto la nostra visibilità.

Molto importante inoltre per quanto riguarda la sicurezza, è che lo zaino sia privo di laccioli esterni e che non si vincoli all’esterno nulla (come borracce ecc…) in quanto possono essere di impedimento, o peggio di incastro, durante la progressione verticale. Lo zaino riportato in foto inoltre essendo specifico per l’arrampicata e la ferrata, ha un fascione addominale che non da fastidio con l’imbragatura.

La DIMENSIONE di 20/25 litri è funzionale rispetto alle cose che dovrò avere nello zaino e nello specifico vi riportiamo una lista esemplificativa ma sicuramente non esaustiva e da completare in base a esigenze personali:

– Casco
– Imbrago
– Set dissipatore ferrata
– Guanti
– Snack energetici
– Bottiglia d’acqua o similare
– Kit pronto soccorso
– Guscio in goretex
– Strati termici in base alla stagione
– Telefono cellulare e documenti personali

Per quanto riguarda l’ABBIGLIAMENTO corretto si potrebbe dire molto e dipende tanto dalla stagionalità, quota ed esposizione e per questo argomento vi riportiamo il link di un tutorial presente sul nostro sito: https://mountaindreamguide.com/come-vestirsi-in-montagna-in-inverno/ . E’ necessario però spendere due parole su un capo che non dovrebbe mai mancare nello zaino nel momento in cui andiamo in montagna, ovvero il GUSCIO in GORETEX (o membrane similari).

Questo leggero capo, ha la funzione di proteggere de vento e acqua evitando in caso di brutto tempo l’effetto Wind Chill, dato dalla pericolosa dispersione termica.

Il guscio in goretex deve avere 3 caratteristiche principali:

1) Impermeabilità 2) Traspirabilità
3) Comprimibilità.

Per le ferrate come precedentemente ricordato sono necessari i GUANTI. Alcuni marchi specializzati hanno a catalogo guanti studiati

appositamente per questa attività e molto performanti, c’è da dire che molte tipologie di guanti più economici studiati per il lavoro e reperibili in ferramenta, si prestano comunque all’uso.

Nel caso di qualsiasi dubbio inerente l’abbigliamento vi lasciamo fare comunque affidamento ai ragazzi del negozio SALEWA STORE MILANO di Corso Garibaldi 59 Milano, dove i nostri clienti hanno diritto ad una scontistica pari al 20% dal prezzo di listino.

 

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